Se guardiamo una foto scattata da un satellite in ore notturne e riconosciamo il nostro Paese con le luci delle Grandi Città credo proviamo tutti lo stesso sentimento : lo stupore della notte affacciata sul mare (per dirla con Mina) e siamo consapevoli di essere nati in uno dei posti più belli del mondo.

L'Italia oggi è universalmente bella solo se la guardiamo dall'alto perchè non entriamo nei portoni delle case, non vediamo attraverso i vetri cosa accade nei luoghi della nostra vita, non sentiamo il suono famigliare delle persone che popolano le strade. E non ci rendiamo conto di quanto abbiamo trattato male tutto questo patrimonio bellissimo.

Il panorama che si dispiega oggi dinanzi ai nostri occhi è in gran parte agnostico: l'inadeguatezza è l'unico sentimento che può provare un popolo che ancora una volta è stato costretto a votare un parlamento senza poter scegliere davvero perchè il perverso sistema elettorale attualmente vigente assomiglia ad un consiglio di amministrazione nel quale i prescelti dalle segreterie politiche vengono collocati in cima ad una lista per garantirne l'ingresso nelle aule parlamentari ed utilizzati quindi come strumento di controllo di ogni aspetto della vita pubblica.

Siamo soli più che mai, disuniti nel nostro disorientamento che suscita negli altri paesi d'Europa un sentimento di tenerezza quando non di ilarità, per non essere stati capaci di cacciare una volta per tutte dalle aule istituzionali uomini disonesti, reietti della società civile incapaci di produrre progresso e trasformati in predoni assetati di soldi e potere.

Non ci meritiamo tutto questo se abbiamo l'umiltà di guardarci indietro riconoscendo le nostre origini antiche, ma ce lo meritiamo assolutamente (come ogni popolo che ha il governo che si merita) se continuiamo a pensare che qualcuno si debba occupare del nostro futuro prescindendo dalla necessità di uno sforzo personale che ciascuno di noi dovrebbe fare per tornare a credere in un nuovo Paese, ricostruito grazie alla capacità dei suoi cittadini e non sulla sudditanza ai poteri corrotti che sulla nostra beata ignoranza hanno costruito le loro sporche carriere.

 

Finmeccanica è un parcheggio per delinquenti comuni. Dopo Guarguaglini indagato per fondi neri insieme alla gentile sua signora Marina Grossi rinviata a giudizio per false fatturazioni in merito agli appalti ENAV, ora il presidente Giuseppe Orsi viene tratto in arresto e fornito di pigiama a striscioni gentilmente fornito dall'amministrazione delle patrie galere.

Parrà tuttavia incredibile se uno così trascorrerà anche un solo giorno dietro le sbarre, questo ultimo profilo delinquenziale di boiardo di Stato messo a fare da testa di legno (a rischio di sonore randellate) per favorire il business truccato dalle tangenti delle nostri brillanti public company. Orsi infatti è responsabile di aver allungato una tangente di 51 milioni (nostri) per favorire la fornitura di 12 elicotteri Agusta Westland al governo indiano.

Come l'ENI che ha utilizzato il suo presidente Paolo Scaroni per ungere gli appalti di lavori della sua consociata Saipem in Algeria (197 milioni, sempre nostri...) oggi Finmeccanica si assicura una commessa che anche un'impresa guidata da dementi avrebbe vinto se solo avesse avuto la stessa disponibilità di soldi per corrompere funzionari della società cliente.

Come si può immaginare  che i candidati alla guida politica dell'Italia abbiano la soluzione per uscire da un letamaio tanto grande che neppure Ceausescu ha gestito nel suo paese in ventidue anni di dittatura? Se lo vogliamo credere è perchè abbiamo perduto per sempre la capacità critica e siamo ottenebrati dai poteri deviati che, conoscendo la nostra atavica assenza di spina dorsale, ci propinano quello che vogliono facendosi i loro sporchi interessi nella totale impunità.

Ogni fine anno ci si sofferma per un attimo a guardarsi indietro. Anche quest'anno gli organi di informazione hanno sciorinato le immagini più brutte che hanno contrassegnato questo lungo 2012, accompagnandoci nei fiduciosi orizzonti dell'anno che verrà.

Il terremoto in Emilia, i processi di mignottopoli, la faccia museale di Mario Monti, le alluvioni sulla Toscana e il bollettino di guerra delle imprese che non sono arrivate al panettone fanno da cornice ad un anno di sfighe mica da ridere, mentre la Gente in silenzio conta i risparmi dei genitori e dei nonni per calcolare per quanto tempo ancora potrà pagare le rate dell'Audi A1 appena ritirata con le gomme termiche per andare a sciare facendo bella figura con gli amici.

Cosa ci possiamo aspettare dal 2013 ? Ci auguriamo un pò di sana austerità che fa bene alle menti drogate di consumismo televisivo ed affamate di marchi clonati e costosissimi smartphone.

Ieri è scomparsa, ultracentenaria, la Nobel Rita Levi Montalcini : con tutto il rispetto per una mente che tantissimo ha contribuito al progresso della ricerca scientifica internazionale, ella ha vissuto alla grande sino all'ultimo respiro (prima delle elezioni politiche del 1992 dichiarò che avrebbe votato per i Progressisiti perchè si trattava di un voto AUSTERO). Beh non mi pare che tra i riconoscimenti scientifici e l'emolumento da senatore a vita la signora abbia vissuto in austerità monastica.

Tuttavia cerchiamo di trovare anche qualcosa di buono dal bilancio di questo anno difficile e immaginiamo che un pò più di persone ricomincino a pensare con la propria testa, messe davanti ai fatti che non lasciano più troppo spazio ai sogni di un benessere garantito per tutti.Solo attraverso una presa di coscienza dei propri limiti gli individui riusciranno a ricostruire un mondo nuovo da regalare ai propri figli.

Ieri finalmente è stata interrata la bara di Prospero Gallinari, terrorista italiano che da anni viveva libero come qualunque cittadino incensurato.

Gallinari partecipò all'agguato di via Mario Fani a Roma nel quale venne trucidata la scorta del presidente democristiano Aldo Moro, che venne a sua volta rapito e tenuto nascosto in una "prigione del popolo" allestita nella Capitale in una palazzina rispettabile di via Montalcini, una strada inerpicata sopra via della Magliana.

In quel covo brigatista Prospero Gallinari esercitò lucidamente il suo ruolo di carceriere, effettuando a turno con altri terroristi l'interrogatorio al termine del quale il tribunale illegittimo istituito dalle Brigate Rosse decise l'uccisione dello statista giudicato colpevole per le scelte compiute dal suo partito.

In Francia è uscita un paio di anni fa una produzione dal titolo "Ils Etaient les Brigades Rouges" (con sottotitoli in italiano) riportante interviste filmate ai leader brigatisti dell'epoca : Mario Moretti, Valerio Morucci e Prospero Gallinari. Il residuo senso del pudore ha impedito a questo video, acquistabile su internet, di raggiungere le edicole italiane ma non ha impedito, a chi è interessato a non dimenticare, di ascoltare le dichiarazioni ancora vive e prive di qualunque senso di rimorso o di ripensamento sulle scelte che questi criminali hanno messo in atto causando decine di morti innocenti.

Tant'è che ieri nel piccolo cimitero di Coviolo nella provincia di Reggio Emilia, si sono date appuntamento centinaia di persone tra cui i terroristi Bruno Seghetti, Renato Curcio, Raffaele Fiore e Barbara Balzerani, quasi si trattasse del funerale di un uomo qualunque rimpianto dai suoi amici.

Perchè lo Stato italiano ha consentito con il suo ordinamento giuridico da Terzo mondo di far scattare ai fotografi le immagini dei pugni alzati di questi assassini LIBERI mentre fischiano l'Internazionale? Perchè sono liberi di muoversi ed esibirsi in pubblico come cittadini onesti ? Il rischio che diventino star per il sistema anarchico è elevatissimo.

Questi bastardi devono stare tutti nelle patrie galere per quello che hanno fatto, mentre il popolo italiano senza memoria non ricorda le lacrime dei parenti delle vittime causate dalla feroce ideologia mista a complotto con i settori deviati di un Paese che ha perso per sempre il senso dell'onore.

Da molto tempo non si odono più gli echi di guerra dall'Italia del sud, della guerra di camorra per il controllo del territorio di Secondigliano, dei regolamenti di conti tra bande peruviane a Milano o di ex delinquenti della Roma anni Settanta, ripuliti da processi truccati, e divenuti imprenditori coi capelli grigi che si sparano lungo la via del Mare per sanare vecchie ruggini mai dimenticate. Gli schiavi moderni che raccolgono i pomodori nell'Agro campano lungo la via Domiziana sono scomparsi.

Il mondo si è semplificato : è diventato poverissimo anche laddove era ricchissimo.

Eppure tutto questo accade ma la stampa non ne parla: in Siria negli ultimi 22 mesi sono morte 40mila persone a causa della guerra civile ma solo ascoltando i notiziari radiofonici in orari improbabili si hanno informazioni dal mondo reale.

Il mondo che ci hanno costruito su misura è quello della fantapolitica italiana, divenuta merce per pennivendoli nauseati e rare immagini arrivano dall'estero nel novanta per cento dei casi relativamente alla situazione economica globalizzata dell'universo. Pierluigi Bersani sdrammatizza e diverte un popolo che lo riconosce ancora come leader, ricercando l'ultima battuta per il TG delle venti.

Mentre gli italiani si preoccupano del loro presente più che del futuro dei loro figli, le centrali finanziarie ebraiche scommettono sul nostro destino consapevoli che non possiamo accorgerci di nulla e non possiamo interferire con i loro programmi di colonizzazione del mondo.

Il neo-colonialismo ci sta investendo come un'onda silenziosa senza renderci partecipi di un processo di spersonalizzazione che condurrà un'oligarchia di potentissimi ricchi che non andrà oltre il 2% della popolazione che si ritroverà a comanderà il restante 98% degli uomini.

Eppure si continua a morire di violenza per le vie di San Paolo del Brasile e nelle strade create dall'incastro di case rosse e verdi nel cemento abitato della periferia di Milano, mentre noi con la mente assente guardiamo le immagini trasmesse dai pannelli delle nostre televisioni piatte, assurte ad esempio di un progresso fasullo.