Da molto tempo non si odono più gli echi di guerra dall'Italia del sud, della guerra di camorra per il controllo del territorio di Secondigliano, dei regolamenti di conti tra bande peruviane a Milano o di ex delinquenti della Roma anni Settanta, ripuliti da processi truccati, e divenuti imprenditori coi capelli grigi che si sparano lungo la via del Mare per sanare vecchie ruggini mai dimenticate. Gli schiavi moderni che raccolgono i pomodori nell'Agro campano lungo la via Domiziana sono scomparsi.
Il mondo si è semplificato : è diventato poverissimo anche laddove era ricchissimo.
Eppure tutto questo accade ma la stampa non ne parla: in Siria negli ultimi 22 mesi sono morte 40mila persone a causa della guerra civile ma solo ascoltando i notiziari radiofonici in orari improbabili si hanno informazioni dal mondo reale.
Il mondo che ci hanno costruito su misura è quello della fantapolitica italiana, divenuta merce per pennivendoli nauseati e rare immagini arrivano dall'estero nel novanta per cento dei casi relativamente alla situazione economica globalizzata dell'universo. Pierluigi Bersani sdrammatizza e diverte un popolo che lo riconosce ancora come leader, ricercando l'ultima battuta per il TG delle venti.
Mentre gli italiani si preoccupano del loro presente più che del futuro dei loro figli, le centrali finanziarie ebraiche scommettono sul nostro destino consapevoli che non possiamo accorgerci di nulla e non possiamo interferire con i loro programmi di colonizzazione del mondo.
Il neo-colonialismo ci sta investendo come un'onda silenziosa senza renderci partecipi di un processo di spersonalizzazione che condurrà un'oligarchia di potentissimi ricchi che non andrà oltre il 2% della popolazione che si ritroverà a comanderà il restante 98% degli uomini.
Eppure si continua a morire di violenza per le vie di San Paolo del Brasile e nelle strade create dall'incastro di case rosse e verdi nel cemento abitato della periferia di Milano, mentre noi con la mente assente guardiamo le immagini trasmesse dai pannelli delle nostre televisioni piatte, assurte ad esempio di un progresso fasullo.