E' del vicepresidente del Consiglio comunale di Torino l'idea di far visitare i malati di leucemia ai bambini, come se fosse una gita scolastica.

E' una idea quantomeno di cattivo gusto, innanzitutto per i malati che nei loro letti di dolore magari non desiderano essere esposti come soggetti da studiare o fungere - peggio ancora - da ispiratori per la donazione del midollo osseo, ma sopratutto per i bambini che a dieci anni preferiscono giocare al pallone o andare a mangiare il gelato in qualche fattoria di campagna.

L'ADMO - Associazione Donatori di Midollo Osseo - nobilissima istituzione sarà grata a Ferdinando Ventriglia per l'idea ma noi ci sentiamo solo di bocciarla come refuso.

Lo spoil system del neopresidente Cota non esclude livello alcuno : gli ormai vituperati organismi di celebrazione dei 150 anni dopo l'Unita d'Italia perdono un altro dirigente. Paolo Verri viene rimosso dall'incarico di Direttore del Comitato per non essere stato in grado di gestire i contatti con gli sponsor e viene parcheggiato al Museo dell'automobile (in ristrutturazione). Gioie e dolori del potere conquistato a gomitate.Neppure Fiorenzo Alfieri, suo pigmalione, è riuscito a fare qualcosa per bloccare la rimozione ed ha dichiarato : è indifendibile.

...gabbato lu santo.

A Napoli spesso i modi di dire hanno sostituito tanto inutile eloquio.

Il Partito Democratico ha chiuso a Torino con l'intervento del suo leader Pierluigi Bersani una festa nazionale che ha registrato una partecipazione notevole. Le code agli stand dove si servivano tajarin (qualcuno dice anche con tartufo!) erano infatti all'ordine del giorno quando la pancia brontola e all'attenzione per gli slogan dei politici si sostituiscono sbadigli da stomaco vuoto.

Il piatto forte della violenza dei gruppi antagonisti ha sparso un po di sale su dibattiti spenti in merito a questioni già sentite buone solo per le agenzie di stampa (in attesa di sapere il prezzo dello scopino del water di casa Fini), non facendo altro che seminare tensioni non certo necessarie in un periodo già di per sè irto di pensieri negativi per molte categorie di persone.

Dopo tanti giorni di dibattito credo molti cittadini si aspettassero una traccia, un nome, la conferma che qualcuno avesse voglia di metterci la faccia e presentarsi alle elezioni di primavera come Sindaco del dopo-Chiamparino. Ed invece solo attendismo, il pre-partita delle primarie e nessun nome sicuro. Così Torino resta in attesa mentre corrono le emergenze dell'occupazione, il futuro che non c'è e qualche rimasuglio di grande opera per consolidare i soliti rapporti di affari.

Torino è anche qualità della vita, la politica nazionale si fa a Roma, non in piazza Castello e le strade sporche, i buchi nell'asfalto, la tassa rifiuti sempre più onerosa, e l'assenza di progettualità sono realtà che nessuno considera perchè considerati i mali minori.

A destra non ci sono notizie più chiare e a parte qualche neo-assessore sparato nella mischia (con l'unica certezza per lui di non essere il candidato sindaco) solo silenzi e chiacchiere in gran segreto e tanta, tanta paura di fare una brutta figura.

I cittadini possono esprimere la loro preferenza votando un partito nuovo, Pensiero Italia-Progetto Torino, nella certezza che gli accordi pre-confezionati rimarranno fuorti dalla porta per lasciare spazio alla politica buona, alla soluzione dei problemi di ogni giorno, alle piccole cose che tutte insieme costituiscono un circolo virtuoso per costruire tutti insieme una Torino migliore.

Chi di noi uscendo di casa e vedendo il cassonetto dell'immondizia ricolmo all'inverosimile, contornato di ulteriori sacchetti di plastica pietosamente appoggiati a terra in attesa che qualcuno riporti la situazione alla normalità, non ha pensato : ma sarà mai possibile che nessuna amministrazione riesca a capire quanto sia indispensabile la pulizia delle strade in un paese normale? Se fossi Sindaco sarebbe la prima cosa a cui penserei !

Ciascuno ha le proprie priorità mentali e si aspetta che chi si deve occupare di gestire il funzionamento della città lo faccia con un minimo di buon senso.

Il buon senso ci sarebbe forse anche ma la cosa più romanzesca è che a Torino non si trova una persona in grado di presentarsi come candidato sindaco alle elezioni di primavera 2011.

I nomi finora comparsi sulla stampa sono quelli che sicuramente il sindaco non lo faranno ed è inquietante che la nostra città non riesca a stanare un uomo capace, un professore con esperienza, un amministrativo di cultura universitaria, un manager che rimetta in sesto - rendendola maggiormente efficiente - l'organizzazione della complessa macchina amministrativa.

I Sindaci da molto tempo sono politici imprestati alla poltrona rossa, incapaci di comprendere le esigenze delle persone. E non solo a Torino.

Sarà cosi difficile trovare un candidato appassionato cui piaccia pensare ad una Torino più bella, con strade ordinate, servizi efficienti, uscite serali sicure e senza la sciatteria delle vie dell' (ex) commercio di qualità ridotte a punti vendita di catene discount ?

Noi quest'uomo lo abbiamo torvato : sarà in grado di unire gli animi e la passione di uomini e donne che a Torino riescono ancora a fare sentire la propria voce, per tornare a vivere nella dimensione che ogni torinese in cuore suo desidera : una città moderna, sprovincializzata, attiva e di nuovo produttiva.

Proseguono i lavori per la nuova Stazione Alta velocità di Torino Porta Susa.

Siete d'accordo ? Torino ha così bisogno delle sue torri gemelle ?

Un articolo spiega il motivo di una gara internazionale per realizzare il grattacielo Trenitalia.

Alessandro Mondo -La Stampa

Diventerà una delle più belle stazioni al mondo», commenta Roberto Cota. «E’ persino più bella di quella di New York», la promuove Sergio Chiamparino, reduce dall’inaugurazione di Eataly nella Grande Mela.

Bella, di sicuro. Funzionale pure. Non ultimo, volano di nuovi investimenti in una città che la recessione costringere a vivere in apnea. In primis, il nuovo grattacielo delle Ferrovie, dirimpettaio di quello di Intesa-Sanpaolo, che ieri si è materializzato nei «rendering» dei progettisti. Anche Torino, toccando ferro, avrà le sue «twin towers».

Questa e molte altre cose sarà la stazione ad Alta Velocità di Torino Porta Susa - costo: 58 milioni «chiavi in mano» - complemento di un piano sul quale le Ferrovie investono una montagna di quattrini: dall’ambizioso restyling di Porta Nuova al Passante, al collegamento dei supertreni con Milano. Fino alla nuova «torre» firmata da Arep, D’Ascia e Magnaghi. Il lay-out preliminare è pronto: entro l’anno le Ferrovie metteranno in vendita i diritti edificatori ottenuti dal Comune in cambio della costruzione della nuova stazione; diverse le manifestazioni di interesse, anche internazionali. I numeri rendono l’idea: 47 mila metri quadrati di superficie; 162 metri di altezza; 38 piani (19 concentrati nella parte superiore e destinati ad uso alberghiero con 400 camere); tre ascensori panoramici esterni; ristorante, panoramico pure quello; fitness-centre, mediateca...

Ieri la visita al mega- cantiere di Porta Susa ad opera di una nutrita delegazione guidata da Mauro Moretti, il vulcanico ad delle Ferrovie appena riconfermato dal governo alla guida del Gruppo. Lo stesso Moretti che in poche ore ha girato la città come una trottola: in mattinata un «blitz» all’assemblea dell’Ordine degli Ingegneri, poi la visita a Porta Susa, seguita da quella a Porta Nuova. Infine l’appuntamento in Regione, dove si è affrontata la matassa del contratto di servizio: decaduto nel 2007 e mai rinnovato. Ad accompagnarlo, tra gli altri, Cota e Chiamparino, con i rispettivi assessori, e il sottosegretario Giachino.

Il momento clou è stata la visita a Porta Susa,- seconda nuova stazione ad aprire i battenti dopo Roma Tiburtina. Da aprile aprirà il primo dei quattro accessi da corso Bolzano, il passaggio urbano «Avigliana», il livello «- 1» con i servizi di stazione e il «- 3» con l’accesso al metrò. Terminato il fabbricato viaggiatori, dicembre 2011, saranno accessibili tutti gli altri spazi della stazione caratterizzata dalla galleria in acciaio e vetro lunga 385 metri e sostenuta da 108 archi: nelle lastre di vetro saranno inserite celle fotovoltaiche.

Un richiamo iper-tecnologico alle gallerie ottocentesche cittadine ma anche un segno della Torino che cambia. E, a sentire Moretti, un omaggio a Italia 150. Non è un caso se ieri l’ad delle Ferrovie, dopo un rapido consulto con Chiamparino, ha deciso di invitare il presidente Napolitano - che il 18 marzo sarà a Torino per avviare le celebrazioni - alla pre-inaugurazione della stazione: «L’unità d’Italia è stata fatta innazitutto dai treni, per questo la dedicheremo alla ricorrenza».