Proseguono i lavori per la nuova Stazione Alta velocità di Torino Porta Susa.
Siete d'accordo ? Torino ha così bisogno delle sue torri gemelle ?
Un articolo spiega il motivo di una gara internazionale per realizzare il grattacielo Trenitalia.
Alessandro Mondo -La Stampa
Diventerà una delle più belle stazioni al mondo», commenta Roberto Cota. «E’ persino più bella di quella di New York», la promuove Sergio Chiamparino, reduce dall’inaugurazione di Eataly nella Grande Mela.
Bella, di sicuro. Funzionale pure. Non ultimo, volano di nuovi investimenti in una città che la recessione costringere a vivere in apnea. In primis, il nuovo grattacielo delle Ferrovie, dirimpettaio di quello di Intesa-Sanpaolo, che ieri si è materializzato nei «rendering» dei progettisti. Anche Torino, toccando ferro, avrà le sue «twin towers».
Questa e molte altre cose sarà la stazione ad Alta Velocità di Torino Porta Susa - costo: 58 milioni «chiavi in mano» - complemento di un piano sul quale le Ferrovie investono una montagna di quattrini: dall’ambizioso restyling di Porta Nuova al Passante, al collegamento dei supertreni con Milano. Fino alla nuova «torre» firmata da Arep, D’Ascia e Magnaghi. Il lay-out preliminare è pronto: entro l’anno le Ferrovie metteranno in vendita i diritti edificatori ottenuti dal Comune in cambio della costruzione della nuova stazione; diverse le manifestazioni di interesse, anche internazionali. I numeri rendono l’idea: 47 mila metri quadrati di superficie; 162 metri di altezza; 38 piani (19 concentrati nella parte superiore e destinati ad uso alberghiero con 400 camere); tre ascensori panoramici esterni; ristorante, panoramico pure quello; fitness-centre, mediateca...
Ieri la visita al mega- cantiere di Porta Susa ad opera di una nutrita delegazione guidata da Mauro Moretti, il vulcanico ad delle Ferrovie appena riconfermato dal governo alla guida del Gruppo. Lo stesso Moretti che in poche ore ha girato la città come una trottola: in mattinata un «blitz» all’assemblea dell’Ordine degli Ingegneri, poi la visita a Porta Susa, seguita da quella a Porta Nuova. Infine l’appuntamento in Regione, dove si è affrontata la matassa del contratto di servizio: decaduto nel 2007 e mai rinnovato. Ad accompagnarlo, tra gli altri, Cota e Chiamparino, con i rispettivi assessori, e il sottosegretario Giachino.
Il momento clou è stata la visita a Porta Susa,- seconda nuova stazione ad aprire i battenti dopo Roma Tiburtina. Da aprile aprirà il primo dei quattro accessi da corso Bolzano, il passaggio urbano «Avigliana», il livello «- 1» con i servizi di stazione e il «- 3» con l’accesso al metrò. Terminato il fabbricato viaggiatori, dicembre 2011, saranno accessibili tutti gli altri spazi della stazione caratterizzata dalla galleria in acciaio e vetro lunga 385 metri e sostenuta da 108 archi: nelle lastre di vetro saranno inserite celle fotovoltaiche.
Un richiamo iper-tecnologico alle gallerie ottocentesche cittadine ma anche un segno della Torino che cambia. E, a sentire Moretti, un omaggio a Italia 150. Non è un caso se ieri l’ad delle Ferrovie, dopo un rapido consulto con Chiamparino, ha deciso di invitare il presidente Napolitano - che il 18 marzo sarà a Torino per avviare le celebrazioni - alla pre-inaugurazione della stazione: «L’unità d’Italia è stata fatta innazitutto dai treni, per questo la dedicheremo alla ricorrenza».