Festeggiare il lavoro quando questo non c'è più è quantomeno irrazionale. Certo, a vedere lo spiegamento delle bandiere dei sindacati e gli striscioni delle RSU delle fabbriche sfilare al corteo del Primo Maggio pare che una ancora molto grande massa di persone si attardi a credere che i sindacati siano le uniche istituzioni ad occuparsi ancora di loro, unità ingombranti rimaste senza lavoro.
Torino e il suo distretto industriale stanno pagando il prezzo più elevato a questa crisi che non è solo economica ma di sistema, purtroppo senza aver ancora capito che la soluzione non la possono fornire le istituzioni, incapaci di altro se non di proclami ottimi per la campagna elettorale europea in pieno svolgimento, ma dovrà essere la personale, buona volontà e senso di sacrificio che dovranno sostenere la sopravvivenza di ciascuno, disposti a rinunciare anche ai tanti privilegi che lo statuto dei lavoratori avevo reso accessibili a tutti.
I leader delle tre maggiori organizzazioni sindacali che hanno scelto Porcia in Friuli per dimostrare la loro vicinanza al traballante impianto produttivo della Electrolux sono riusciti ad inanellare una serie di ovvietà che nemmeno il migliore Lapalisse sarebbe riuscito ad immaginare. Non fanno riflettere le parole di questi parassiti legalizzati dal sistema ma la quantità di persone che ieri anzichè prendersi una giornata di riposo e di riflessione utile ai propri destini erano in piazza ad ascoltarli, sventolando i vessilli elettorali dei sindacati e, di fatto, assegnando loro l'alimentazione della speranza in futuro possibile.
Come in un teatro dei burattini: sul palco le variopinte marionette del potere, più in basso un pubblico di bambini ingenui che ascoltano le lusinghe di arlecchino.
Un Paese che non ha ancora compreso che il mostro carnivoro risiede nella testa dell'idra e che la cura debba necessariamente essere talmente forte da uccidere anche il paziente per eliminarlo definitivamente e ricostruire da zero un senso di stato e di legalità vero, significa che non solo non ha capito nulla e non sta facendo nulla per il futuro dei propri figli ma che ha perso del tutto la capacità di autodifesa, convinto che in questa Italia la giustizia sociale e la democrazia compiuta siano ancora valori per cui valga la pena sacrificarsi.