Nei notiziari televisivi della sera le priorità di quanto fa notizia hanno come sempre stabilito la scaletta commerciale della televisione pubblica, in ordine di audience. Si, perchè l'importante è fare ascolto, guadagnare diritti televisivi, fare soldi (anche troppi) sulle disgrazie che ogni giorno accadono ai quattro angoli del mondo.
In mezzo ai servizi dei comizi politici residuali (in questo momento la politica non va di gran moda) e alle ire del movimento dei forconi siciliani , il TG2 ha fatto scorrere alcune immagini dell'Aquila che sta cercando faticosamente di ricominciare dopo il devastante terremoto del 2009.
Dopo il defilee dei capi di stato ai tempi di Berlusconi le luci si sono rapidamente spente, tolto il recente bagliore dell'imprenditore "che rideva al telefono" che è stato pizzicato mentre portava la mamma a mangiare in un ristorantino, atterrando con il suo elicottero davanti al locale direttamente su una spiaggia dell'Argentario. Ma all'Aquila vivono delle persone, i commercianti che non hanno perso tutto cercano faticosamente di tenere aperte le loro attività nonostante l'indifferenza generale, in un momento in cui la crisi comincia a mordere duro anche dove non c'è stato nessun cataclisma. Le strade del centro storico sono ancora ingombre di macerie, vetture sfondate dai calcinacci piovuti dai tetti delle case. Nastro bianco e rosso, transenne. E in giro nessuno.
Del resto oggi i traghetti in partenza da Porto S.Stefano erano stracolmi di gente con le fotocamere e gli iPhone e iPad assetati di scatti, alla volta dell'isola che ha visto il naufragio della motonave Concordia. Un turista intervistato ha addirittura dichiarato di essere venuto al Giglio per "godersi lo spettacolo" per poi ripartire subito con la prima nave disponibile.
E chi si ricorda dell'Aquila e delle sue famiglie, dei bambini, di chi non ha più nulla ?
Gli italiani riescono spesso a sorprendere per la pochezza e il becero qualunquismo. Come si può immaginare che un Paese come il nostro possa trovarsi in una situazione diversa da quella che stiamo vivendo oggi se i primi sono proprio i cittadini a non rendersi conto che ci sono cose ben più importanti cui dover rivolgere il pensiero, ritrovando la perduta coscienza civile ?