"Dagli inizi del Novecento, aveva visto la luce anche uno studio di piccole e piccolissime imprese che avrebbero costituito nei decenni successivi il tessuto connettivo dell'industria italiana e che, nel frattempo erano il filtro attraverso cui stava avvenendo la separazione delle attività manifatturiere dall'agricoltura e dall'artigianato, in coincidenza con l'apertura di piu ampi spazi di mercato. E i protagonisti di questa transizione erano partiti per lo più dalla gavetta, dai ranghi operai o dalla gente di bottega, per poi mettersi in proprio grazie all'apporto solidale in mezzi e braccia delle loro famiglie, e a una dedizione assoluta al proprio mestiere, nonché a un'estrema parsimonia nell'amministrare quel poco che possedevano: convinti com'erano che questi fossero gli ingredienti essenziali per far marciare le macchine e costruirsi una fortuna.Tanto da far dire a Luigi Einaudi che per questa via si stavano formando "più fresche e solide energie", tali da far ben sperare per il futuro del paese.
V.Castronovo "Cento anni di imprese" - Storia di Confindustria, Laterza 2010