Letta così è una notizia che non dà luogo a sorprese considerati gli ultimi dati sulla mortalità delle attività commerciali a Torino di cui peraltro, boutique di via Roma a parte, non si parla mai come qualcosa di cui la città dovrebbe vergognarsi.

Qui a vergognarsi dovrebbero essere quei commercianti che dopo avere affittato per anni negozi di proprietà del Comune di Torino a prezzi calmierati di gran lunga inferiori a quelli di mercato, adesso lanciano il grido d'allarme usando le pagine della stampa locale. Il Comune infatti, attraverso il Fondo Immobiliare indice aste per rinnovare gli affitti e recuperare soldi utili alla sua sopravvivenza con la conseguenza che i cento fortunelli dovranno da domani vedersela con la realtà dura del caro affitto, quello che pagano da sempre tutti i commercianti non raccomandati.

L'associazione commercianti di Torino si schiera con i suoi associati ma dimentica le altre migliaia di attività che l'affitto lo hanno sempre pagato ai privati a canoni di mercato. In più va considerato che la zona di cui si tratta è via Garibaldi e strade adiacenti che sono angoli di privilegio per chi vuole fare affari con una bottega.

Perchè la stampa locale e l'Ascom non prendono un autobus (cosi i torinesi risparmiano) e non vanno a intervistare un qualunque commerciante della zona di Santa Rita piuttosto che della Crocetta ? Ne uscirebbe un interessante reportage...