Già Valerio Zanone, dimenticato (per fortuna) sindaco di Torino per pochi mesi all'inizio degli anni novanta, amava chiamare la Spina Centrale di Torino come un vialone alberato di Barcellona. Erano gli anni dell'approvazione del Nuovo Piano Regolatore Generale di Torino ed il progetto cominciava a prendere forma. Nel frattempo a Barcellona - che nel risorgimento economico della Spagna correva ai mille all'ora - oltre alle infrastrutture restano montagne di debiti ed una crisi finanziaria paurosa.
Ieri l'assessore alla Viabilità Claudio Lubatti ha dichiarato che entro fine ottobre prossimo verrà aperto il tratto da Spina 2 a corso Regina Margherita ovvero da Corso Inghilterra in avanti.
Il progetto è molto ambizioso ed anche importante: partendo da Largo Orbassano fra non molto potremo attraversare Torino e prendere l'autostrada nella zona nord della città senza doverci sciroppare la tangenziale con i suo camion e le sue code quotidiane che costringono i torinesi ad allungare di chilometri il percorso per raggiungere la A4. Sulla spina sarà allestita una illuminazione variabile a seconda delle zone, piste ciclabili e filari di querce a destra e sinistra su un serpentone largo venticinque metri, a 6 corsie.
Ed ecco perchè qualcuno dice che Detroit ha un sogno : diventare come Torino. Ma queste ormai sono parole di un ex sindaco che può dire quello che vuole tanto ormai pensa solo più alla sua bicicletta e alle piste ciclabili che su quella avenida lo potranno emozionare.
Sulla stampa locale non mi è parso di scorgere una sola riga su questa buona notizia.