Il mantra è approfittare dei regali governativi. Edifici scrostati da decenni, strade morte di palazzine sbiadite e cornicioni cadenti, degrado urbano in ogni angolo del Paese cui nessun nipote ha voluto metter mano tornano miracolosamente al decoro con i soldi pubblici grazie al "bonus facciata": una pioggia di miliardi tratti dalle tasche dei contribuenti per permettere a chi ha una vita agiata in quanto dotato di una o più abitazioni di proprietà di rifarsi la tinteggiatura gratis. Mentre chi vive in affitto a fatica continuerà come sempre a pagare senza avere in cambio niente.

Le maglie dei contributi, che finora sono costati un indebitamento monstre alla collettività, sono state strette e accorciate negli importi e nelle modalità di detrazione dall'ultima legge di bilancio di Mario Draghi che porterà inevitabilmente ad una frenata dell'acquisto di case cadenti a diecimila euro da ristrutturare a debito pubblico.

Dietro queste pareti aggettanti le strade dove si sono riaccesi i tenui colori albicocca, salmone, bianco panna ed evidenziatore la miseria umana continua la sua putrefazione. Case belle fuori e brutte dentro come la gente che le abita, pavimenti anni sessanta di marmi che un tempo furono preziosi fanno da cornice a mobilia mortuaria ereditata insieme ai muri, con i crocefissi da cinque chili appesi sulla testiera del letto sopra i materassi ingialliti dalle pisciate dei vecchi al tempo del boom economico.

 

Triste come la coscienza dell'italiano mediamente stronzo, approfittatore e scaltro, con gli zoccoli e l'oro al collo nella casa di Cittanova ereditata dallo zio Calogero di cui non è mai importato niente oltre l'eredità di quella bicocca aspromontina, inospitale ma pervenuta a costo zero per trascorrere le vacanze coi parenti, mentre fingeva di piangere di fronte al cofano il giorno del funerale.

Siamo fatti così, belli fuori e sporchi dentro privi della coscienza civile e della minima intelligenza per capire che nessun governo da niente per niente e che saranno i nostri figli e nipoti a pagare, costretti a rinunciare all'eredità pur di non doversi ritrovare a trascorrere le domeniche in una abitazione improbabile a contare su un tavolo di formica il conto dei danni. Che oggi ammontano già ad oltre quattro miliardi di euro di truffe accertate.