Il 17 febbraio scorso si è tristemente festeggiato un ventennio, quello dall'arresto di Mario Chiesa, il mariuolo craxiano pizzicato dai carabinieri a gettare nel water sette milioni di euro appena ricevuti da un imprenditore che diede la stura all'effetto domino che sommerse la Prima repubblica. Puntuali sono spuntati i commenti sul passato ed è impossibile non domandarsi oggi, nella situazione in cui versa l'Italia, se tutto quanto è stato sia servito a qualcosa.
Certo ad Antonio Di Pietro è servito eccome, la sua carriera ha preso il volo grazie a quelle inchieste senza mai domandarsi neppure per un attimo se i suicidi come quello di Sergio Moroni o di Renato Amorese abbiano dimostrato che qualcuno credeva ancora nella politica vera, per inquinata che fosse dai finanziamenti illeciti ai partiti.
Allora si parlava di sparizioni e spartizioni di milioni di lire, oggi si parla di milioni di euro in un crescendo che in questi vent'anni ha polverizzato ogni record, complice il popolo sovrano che puntale ad ogni scadenza elettorale si è presentato alle urne sostenendo ancora e sempre le stesse persone, senza farsi domande. E questo va considerato un miracolo che solo in un Paese come il nostro si poteva verificare.
Nei primi tempi di Tangentopoli i magistrati, partendo da Milano, hanno proceduto con il bulldozer ma nessuno si è mai chiesto come mai negli altri ottomila comuni italiani non si sia allargata un'analoga inchiesta. Qualche magistrato invece di stare al Rotary Club a giocare a bridge con il sindaco, avrebbe fatto bene a farsi portare le pratiche degli appalti degli ultimi anni, a caso. Magari mettendoci un po' di applicazione si sarebbe anche divertito un mondo rendendo pure un buon servizio alla collettività che lo pagava.
Oggi invece paghiamo tutti il silenzio, gli occhi chiusi, le cose non dette e sopratutto quelle non fatte e apriamo ai nostri figli un futuro difficile lasciando loro un debito inonorabile per la sua dimensione, mentre i soliti impuniti continuano a rubare come prima e più di prima, con la differenza che oggi intascano i soldi per se stessi anzichè per i partiti nei quali sono stati eletti.
Ma va considerato che anche se si riuscisse a fare pulizia e si impedisse ai politici di rubare, di che cosa vivrebbe la nostra politica ? Se domani la magistratura si mettesse a lavorare sul serio e tagliasse le unghie ai ladri degli appalti, che cosa resterebbe della politica italiana? La gran parte dei politici attuali cambierebbe mestiere. Sarebbe una gran perdita? Riteniamo proprio di no.