Vedendo le immagini di piazza del Popolo a Roma gremita di donne che ascoltano otto ragazze dal palco scatenate in letture di lettere di donne sfruttate, sfortunate, arrabbiate ed autolesioniste, viene da ripensare alle recenti immagini della gente scesa in strada in Egitto per cacciare Hosni Mubarak. Lo stesso registro viene emulato per spodestare il rais italiano.
Pare che milioni di donne da un mese a questa parte si sentano sfruttate, perdano tutti i concorsi pubblici, non possano dire di essere incinte per non perdere il posto di lavoro, abbiano più figli di quelli che avrebbero desiderato.
Fatti salvi i sacrosanti diritti delle donne, va ricordato che le donne italiane godano di ben altri diritti di quelle dei paesi musulmani ed è quantomeno indegno di un paese civile inneggiare pubblicamente alla galera per il capo del governo, oggi ritratto ingabbiato in numerosi tabelloni. Le donne in ogni paese (del mondo libero) hanno vissuto e vivono da sempre come del resto gli uomini, alterne fortune. Quando le cose vanno bene tutto va bene, quando scarseggiano i posti di lavoro e vengono a mancare i soldi per il superfluo è colpa di Berlusconi. La prostituzione è sfruttamento quando fa comodo ma più spesso genera invidia quando si viene a sapere che certe donne vengono pagate migliaia di euro per una notte d'amore.
Il nostro Paese si copre così di ridicolo ed il neo-femminismo di ritorno non fa altro che esacerbare l'ultima cosa di cui l'Italia ha bisogno : il conflitto tra le istituzioni.
Gentili Signore, dove eravate sino all'anno scorso ? Prima di farvi strumentalizzare dai partiti, fatevi un esame di coscienza.