Quando si pensa ad un esempio poco virtuoso di amministrazione pubblica si pensa sempre a Taranto che è ben vero che da sempre ha bilanci dissestati ma si trova oggi in buona compagnia con altre città italiane, a partire da Torino.
Dopo l'urlo di Enrico Salza che dalla poltrona dell'IREN sollecita una bolletta al Comune di Torino di 300 milioni di euro a tutt'oggi insoluti, andiamo a guardare qualche dato e risulta, fonte fine 2009, che la nostra città è indebitata per più di 5 miliardi e mezzo. Ciò significa che ciascun torinese, neonati compresi, ha sulla schiena un debito di 5781 euro.
Viene da domandarsi se quanti ritengono che per trovare una soluzione al prossimo candidato alla poltrona di primo cittadino sarebbe bello poter clonare Chiamparino (il quale - come è noto - non è più presentabile dopo due mandati consecutivi) abbiano davvero le idee chiare e la mente sgombra.
Il sindaco uscente ha surfato sulle nevi del 2006 infilando filotti in ogni ambiente, mietendo successi e percentuali da elezioni bulgare nelle ultime elezioni amministrative ma non si è mai preoccupato di come onorare i debiti contratti per la vetrina olimpica ed altri settori della sua Casa. Crediamo che il primo a non voler essere clonato sia proprio Chiamparino, almeno alle rogne e alla voragine dei debiti ci penserà qualcun altro.
Questa non è amministrazione ma cura dei propri interessi elettorali, cari amici lettori. Torino ha strade che fanno pena, marciapiedi da infortunio e angoli di verde abbandonati e luridi da definire indegni di una città civile. Si allungano dinanzi a centri di assistenza e carità le file di persone rimaste senza lavoro cui viene dato per cena un panino al salame e una mela. Eppure dicono che questo sindaco abbia fatto molto per Torino...tanto da essere l'unico ascoltato in Città e decisore unico nella compagine politica di cui fa parte e dalle labbra del quale pendono centinaia di persone in attesa di poltrone, strapuntini e scendiletto del sottogoverno locale per mantenere lo stile di vita degli anni d'oro.
Tutto questo mentre - indisturbati - 181 dirigenti del Comune di Torino continuano a ricevere stipendi da mille e una notte > www.torinoggi.it/uploads/media/72_file.pdf
Non possiamo continuare a fare finta di niente e vogliamo sostenere la battaglia per aiutare le persone in difficoltà (e sono molte) che il consigliere regionale Alberto Goffi sta combattendo con Equitalia alla quale chiede di poter dilazionare le cartelle esattoriali che negli ultimi tempi vengono sparate a mitraglia a cittadini un pò distratti (multe non pagate, vecchi conti mai saldati con il fisco e con la galassia di amministrazioni pubbliche creditrici). La provocazione ha addirittura scomodato da Roma il direttore di Equitalia Attilio Befera che con loden blu e auto blu ha voluto incontrare di persona questo cittadino che si è preso il mal di pancia di fare qualcosa per qualcuno. Meditate.