Il conto è ormai definitivo. Giuliano Soria ha sulla testa 11 milioni di euro di debiti non pagati. Non sarebbe cosa grave se, leggendo un elenco sintetico dei creditori, il patron mangione del Premio si fosse limitato a non pagare alberghi, ristoranti, tipografie, dipendenti e quant'altro.
Il fatto che fa pensare è che gran parte dell'importo dovuto riguarda le banche, le stesse banche le quali se sei panettiere e non onori i tuoi impegni per un prestito concesso sei costretto a chiudere l'attività perchè ti vengono istantaneamente chiusi i rubinetti del credito mentre per il signor Soria, con complicità varie nell'ambientin torinese e parentele regionali, riesce a scappare con milioni di euro senza che nessuno se la prenda più di tanto. Intanto lui guarda dal balcone di via Montebello quella Torino che non gli ha voluto bene.
Non fosse stato per il badante molestato, oggi Soria sarebbe a Parigi o a Praga o a Lione ad inventirasi un vitello tonnato letterario a spese di tutti gli altri poveracci che devono lavorare per tirare a campare.