Non ci contavo più. Fabrizio però una sera di due mesi fa me lo aveva promesso ed è riuscito a ritrovare nelle spelonche gelide di una macchina virtuale l'ultimo backup che ha consentito di non perdere tutto ciò che avevo scritto su questo blog sino a pochi mesi fa. Dieci anni sono un tempo che visto oggi è preistoria, considerata la velocità di trasformazione della società e dell'incalzante ritmo della tecnologia e dell'informazione, il nuovo secolo era già iniziato portando con se' cose belle ed altre molto meno.
In veste rinnovata è così tornato torinoduezero.it e sono ancora qui, a stigmatizzare come atto vile ed indegno l'attacco hacker che ha cancellato tutti i contenuti di questa pagina nata dieci anni fa per immaginare una proposta politica per la Torino che ancora rideva per qualcosa e che ha finito per diventare la lavagnetta dei miei sfoghi, dove posso scrivere ciò che non riesco a dire la domenica mattina mentre mi faccio la barba. Sono però andati distrutti per sempre gli ultimi post che non recupereremo più e che rileggevo a distanza di tempo per rivivere il mio umor di cane, come in un diario. Agli odiatori non rimane altra soddisfazione se non essersi appropriati di qualcosa non loro senza scopo alcuno se non il dispetto.
Oggi pensavo che vorrei essere dietro ad una finestra nella casa di un centro storico dell'Italia minore, a Sutri come a Celano, Avezzano o Bassano in Teverina a guardare la neve posarsi sulle strade illuminate di giallo; un silenzio assoluto, un luogo dove leggere la storia di questo paese davanti ad un camino. Non potevo trovare un regalo migliore sotto l'albero. Buon Natale