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Categoria: Torino20
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Come me tanti nati tra il 1964 ed il 1970 si guardano intorno. Vivono la loro epoca, o meglio si lasciano vivere fingendo che nulla sia cambiato da quando i loro genitori organizzavano il viaggio in macchina al cinema Corso ai tempi dell'austerity, raccogliendo noi bambini sulla vettura che avesse la targa adatta alla domenica di crisi petrolifera. I nostri genitori hanno vissuto l'era della crescita economica (e del debito pubblico) convinti che per i loro figli esistesse un futuro analogo se non migliore, fatto di posti di lavoro ben pagati ed a tempo indeterminato, di case a Bardonecchia affittate tutto l'anno tra opulente colazioni di bomboloni e pizzate in quota per non pensare al grigiore di Torino, tanto sfortunata al paragonar del lor destino.

E' andata invece in maniera molto diversa : i genitori pensionati hanno incassato in quei ruggenti anni lo status di proprietari di casa (o di case) ed i loro figli che vorrebbero continuare a prendere l'auto e ritrovarsi al mare tutti insieme a ridere davanti al fritto misto, si rendono conto di non poterlo più fare. E le bocche vanno all'ingiù.

Hai un bel dire che mangiare a casa tua o nella casa del mare di tua suocera costa uguale, tanto le spese condominiali ed il riscaldamento le pagano loro, ma tu devi comunque fare il pieno alla tua Mi_To o alla Giulietta quando non al Q4 e non ti bastano cento euro, regolarmente prosciugate al ritorno dal mare la domencia sera dopo 3 ore di coda e 40 euro di caselli autostradali.

Pensare che ad Amburgo come a Parigi o Losanna ricchi settantenni guadagnavano nella loro età lavorativa ogni anno miliardi senza fare niente e si compravano le migliori case nel Chiantishire o sulle coste siciliane quando non in Sardegna o a Ravello... e così ridevano..e mangiavano..e bevevano... Senza andare lontano anche i dirigenti della Fiat degli anni '90 che non pagavano neppure l'automobile perchè la avevano nuova ogni sei mesi fornita dall'azienda (che elargiva benefit con i soldi dei contribuenti italiani), si ritrovavano in tasca ragguardevoli somme inutilizzate destinate a corposi mutui al Sestriere e case rivierasche, oggi in vendita e regolarmente invendute.

Pochi riescono ad abituarsi a questo stato di miseria da mancato week end e si incaponiscono chiedendo aiuti alle loro famiglie per continuare a perpetrare uno stile di vita cui non riescono a rinunciare per non dover passare nel girone degli sfigati regrediti a famigliola che passa a Torino ogni domenica dell'anno lunare.

Gli sguardi così si rattristano, le economie si bloccano e in atmosfere depresse come questa è raro che possano venire in mente idee nuove per rilanciare l'umore. Anche perchè nessuno ormai è disposto a darsi da fare per se stesso, figuriamoci per gli altri.